Oppure

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15/11/20 6:11
Basso Livello
Io credo invece che un istituto tecnico possa dare delle buone basi e nozioni specifiche della materia scelta, che poi tornano utili anche all'università.. o se uno decide di non andare all'università almeno ha già le nozioni per poter lavorare nel settore che ha scelto
Se ci fosse la Silicon Valley in Italia, sarebbe capitanata da Barbara D'Urso.
15/11/20 10:12
nessuno
Con tutti i laureati in informatica e affini che sono a spasso, uno che esce dall'istituto tecnico ha possibilità prossime allo zero di essere assunto da una azienda di un certo tipo.

Il mercato, attualmente, è avaro con i laureati ... figuriamoci con un diplomato di un istituto tecnico che non ha idea di quello che serve veramente per inserirsi nel mondo dell'informatica. Ha nozione di base quasi inutili e non ha la forma mentis per affrontare da solo problematiche che non ha mai visto.

Quindi la strada dell'università è quasi obbligatoria in questo campo e arrivarci formato da 5 anni di liceo scientifico è molto diverso.

P.S. Per i moderatori ... la sezione Python non c'entra nulla con la questione generale che si affronta in questo thread
Ultima modifica effettuata da nessuno 15/11/20 10:16
Ricorda che nessuno è obbligato a risponderti e che nessuno è perfetto ...
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Il grande studioso italiano Bruno de Finetti ( uno dei padri fondatori del moderno Calcolo delle probabilità ) chiamava il gioco del Lotto Tassa sulla stupidità.
15/11/20 11:37
Basso Livello
Sì forse hai ragione, però credo che mettere le mani in pasta sugli argomenti tecnici fin da giovanissimi sia meglio che trovarsi a 20 anni a dover imparare tutto. Quindi non snobberei così gli istituti tecnici
Se ci fosse la Silicon Valley in Italia, sarebbe capitanata da Barbara D'Urso.
15/11/20 19:53
nessuno
Cominciare a studiare qualcosa in autonomia va bene, ma per la carriera scolastica confermo la scelta del liceo e l'obbligo dell'università
Ricorda che nessuno è obbligato a risponderti e che nessuno è perfetto ...
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Il grande studioso italiano Bruno de Finetti ( uno dei padri fondatori del moderno Calcolo delle probabilità ) chiamava il gioco del Lotto Tassa sulla stupidità.