08/01/10 18:20
riccardobucco
premessa non so se questa sia la sezione più adatta dove postare, ma a mio parere lo era, quindi scusate in anticipo se ho sbagliato...
in generale, secondo voi, nella stesura di un programma è meglio privilegiare la struttura formalmente corretta (teoricamente, almeno nel mio semplice caso, più lenta e che rende il programma più pesante) o una scrittura più banale, se così la vogliamo definire (più leggera e veloce, sempre teoricamente, nel mio caso)?
Faccio subito un esempio pratico (banalissimo) perché credo di essermi espresso male
(ah scrivo il codice in pascal, perché è il linguaggio in cui programmo, sono agli inizi)
Siamo durante la fase di lettura di una matrice 10x10 (mat), X e X1 sono i contatori (tipo intero).
Struttura formalmente corretta (credo sia errato chiamarla così, ma vabbé, cercate di capirmi):
struttura banale (stesso discorso di prima):
Ora: le mie conoscenze sono pochissime quindi scusate in anticipo se dico banalità.
Allora nel primo caso il codice (credo si possa dire all'unanimità è più leggibile, comprensibile, meno soggetto a errori (in fase di stesura del programma) mentre il secondo caso risulta esattamente l'opposto.
Però è anche vero che nel primo caso vi sono due variabili in più (quindi maggior spazio occupato dal programma) e presumo (intuitivamente, non in base a conoscenze specifiche) che sia anche più lento in quanto le variabili X e X1 devono essere mano a mano aumentate.
Questi ovviamente sono casi banali, ma se le dimensioni del programma fossero notevoli, se il numero di processi eseguiti dallo stesso fosse tale da influenzare la velocità o meno del programma, voi quale dei due metodi utilizzereste? Corretto e più pesante e lento o più banale ma leggero e veloce?
Scusate ancora nel caso abbia detto assurdità Solo che ho sempre usato il primo metodo, ma stamattina mi è venuto il dubbio, e non ero più tanto sicuro, quindi volevo domandare il vostro parere
in generale, secondo voi, nella stesura di un programma è meglio privilegiare la struttura formalmente corretta (teoricamente, almeno nel mio semplice caso, più lenta e che rende il programma più pesante) o una scrittura più banale, se così la vogliamo definire (più leggera e veloce, sempre teoricamente, nel mio caso)?
Faccio subito un esempio pratico (banalissimo) perché credo di essermi espresso male
(ah scrivo il codice in pascal, perché è il linguaggio in cui programmo, sono agli inizi)
Siamo durante la fase di lettura di una matrice 10x10 (mat), X e X1 sono i contatori (tipo intero).
Struttura formalmente corretta (credo sia errato chiamarla così, ma vabbé, cercate di capirmi):
... for X:=1 to 10 do for X1:=1 to 10 do readln(mat[X,X1]); ...
struttura banale (stesso discorso di prima):
... readln(mat[1,1], mat[1,2], mat[1,3], mat[1,4], mat[1,5]........, mat[10,10]); ...
Ora: le mie conoscenze sono pochissime quindi scusate in anticipo se dico banalità.
Allora nel primo caso il codice (credo si possa dire all'unanimità è più leggibile, comprensibile, meno soggetto a errori (in fase di stesura del programma) mentre il secondo caso risulta esattamente l'opposto.
Però è anche vero che nel primo caso vi sono due variabili in più (quindi maggior spazio occupato dal programma) e presumo (intuitivamente, non in base a conoscenze specifiche) che sia anche più lento in quanto le variabili X e X1 devono essere mano a mano aumentate.
Questi ovviamente sono casi banali, ma se le dimensioni del programma fossero notevoli, se il numero di processi eseguiti dallo stesso fosse tale da influenzare la velocità o meno del programma, voi quale dei due metodi utilizzereste? Corretto e più pesante e lento o più banale ma leggero e veloce?
Scusate ancora nel caso abbia detto assurdità Solo che ho sempre usato il primo metodo, ma stamattina mi è venuto il dubbio, e non ero più tanto sicuro, quindi volevo domandare il vostro parere
Ultima modifica effettuata da riccardobucco 08/01/10 18:29
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