Oppure

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11/11/06 17:13
pierotofy
Voglio solo fare un ragionamento e non voglio provocare nessun dibattito (anche se sono sicuro che nonostante questa premessa verrà fuori una bella discussione):

So molto bene che tutti i testi "ufficiali" riportano la figura dell'hacker come una persona che non ha intenzione di creare danni al sistema che attacca, che il suo scopo è solamente esplorare, blablabla, e differenziano questa figura da quella del cosiddetto lamer/cracker.

Alla fin fine però, indifferentemente dalla marea di definizioni che si possono trovare su questa misteriosa parola "hacker", il significato che la gente comune attribuisce a questa parola è sempre lo stesso: pirata informatico. Provare per credere, chiedete ad alcuni vostri amici che non siano programmatori chi è un hacker.

La morfologia della parola poi: hacker -> to hack -> fare a pezzi.

Non voglio attaccare testi come il Jargonfile, voglio semplicemente esprimere una mia opinione, ovvero che a volte non ha importanza il vero significato delle parole, ma il significato che la gente attribuisce ad esse.
Il mio blog: piero.dev
11/11/06 20:09
Fr3d3R!K
aggiungo che se un mezzo di diffusione (che sia persona o no poco importa) "conia" un significato per un termine (magari sbagliando e non accorgendosene) che non ha quel significato...ma essendo mezzo di diffusione e non sapendo (coloro che seguono il suddetto mezzo) il significato veritiero del termine viene travisato. In mancanza di successive correzioni vale il detto "una bugia se non viene scoperta diventa verità". E così anche nei vocabolari potremo trovare cose tipo
Hacker: pirata informatico che si intrufola nei computer altrui;

(definizione presa dal dizionario inglese Garzanti ndr)
è in questi contesti che il significato affibbiato alla parola diviene più importante del significato stesso che ella ha.
Buona serata
Fr3d3R!K
Ultima modifica effettuata da Fr3d3R!K 11/11/06 20:10
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04/12/06 19:01
netarrow
attenzione, to hack sta si per "fare a pezzi" ma non nel senso di distruggere, ma nel senso di smontare qualcosa e di studiare da cosa è composto e come funzione.
Infatti per "hacker" non ci si riferisce solo a programmatori, ma anche a meccanici, matematici, tutte quelle persone che vanno oltre al problema stesso; che lo dividono in problemi più piccoli.

Questa almeno è la definizione data in giro.

Infatti quando si sente parlare di "hacking del kernel linux" mica si auto-distruggono il lavoro, vuol dire appunto che lo si studia e lo si sviluppa.

Cmq sul dizionario hoepli danno queste, che non seguono l'interpretazione di to hack data che chi scrive testi, articoli ecc..(o almeno, quella letterale, poi con qualche ragionamento anche ci si arriva)

to hack(1): fare a pezzi, tagliare, fendere, mutilare

to hack(2): rendere trito, comune, frusto o banare. montare per diletto

ma sorpresa della sorprese quando si arriva a

hacker: 1. pirata informatico 2. chi coltiva l'hobby della programmazione

su questo dizionario ci sono più punti di vista :D

Fra gli esempi cmq danno anche creare sentieri, tagliare via la vegetazione per farsi strada
o abbattere con colpi decisi

Il che è collegato metaforicamente magari con l'abbattere i problemi che si trovano nel trovare una soluzione ad un problema più generale.
Inoltre con "abbattere" lo si puà anche vedere con abbattere un ostacolo e quindi superare limiti.

Ecco, qui: 72.14.221.104/…

sostengono che to hack sia un significato positivo anche letteralmente.

Inoltre c'è una citazione di non ho mai saputo chi:

"Se Gauss fosse vivo oggi, sarebbe un hacker"
Ultima modifica effettuata da netarrow 04/12/06 19:27
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05/12/06 17:20
Fr3d3R!K
@ netarrow
quella frase è di Peter Sarnak (guarda su it.wikipedia.org/wiki/… )
aaa